Francesco Pasquale Ricci—Un insegnante di musica illuminato

[Italian translation by Gabriella Einaga]

F. P. Ricci nacque il 17 maggio 1732 a Como, una città situata ai confini con le Alpi svizzere, da una famiglia benestante di mercanti. Dopo avere concluso la propria istruzione nelle arti liberali, Ricci studiò musica e violino con Giuseppe Vignati, il Maestro di Cappella del Palazzo Ducale di Milano. Uno storico di Como, G. B. Giovio (1748–1814), scrisse che “lo studente possedeva gusto e grazia”, mentre il maestro rimarcò la “profondità e la scienza della sua arte”.1 Nello stesso periodo, agli inizi del 1740, Ricci Giovanni Battista Sammartini e un gruppo di compositori diedero numerosi concerti orchestrali all’aperto per tutta la popolazione milanese. Secondo Shulamith Brouwer, probabilmente Ricci partecipò a questi concerti e “osservò da vicino l’evolversi della sinfonia”.2 È possibile che questo giovane studente di violino suonasse qualche volta con l’orchestra?

Interior ceiling of the Cathedral of Como
Cat­te­drale di Como

Ricci venne ordinato sacerdote nel 1758 e il 28 marzo 1759, all’età di 27 anni, diventò Maestro di Cappella e organista per la Cattedrale di Como. Il musicologo italiano Oscar Tajetti, ha scritto che nel corso di questi anni Ricci “lavorò anche a Milano come direttore di un’Accademia Musicale” (un tipo di associazione che univa musicisti professionisti e amanti della musica con lo scopo comune di organizzare e dare concerti)”.3

Attorno al 1764, Ricci viaggiò attraverso le Alpi per raggiungere i paesi dell’Europa settentrionale, compresi l’Austria, la Francia, l’Inghilterra e soprattutto i Paesi Bassi. Egli suonò il violino, l’organo, il salterio e il clavicembalo oltre a esibirsi come cantante. A Ricci fu concesso il permesso di lasciare la Cattedrale di Como, anche se durante gli anni della sua assenza riuscì a mantenere comunque il suo impiego di Maestro di Cappella. Diede concerti insieme al famoso violoncellista Francesco Zappa.

Ricci era un compagno ideale, come risulta dalla lettera di Zappa del 1771 che racconta di lui: “Faremo un bel viaggio insieme, guadagneremo soldi e ci divertiremo come veri amici, come fratelli”.4

Questi tour segneranno l’inizio della vita di Ricci all’Aja, dove, ad eccezione di alcuni viaggi in Italia, visse fino al 1780. La scena musicale di questa città brulicava di attività e opportunità. Lo Statolder William V e la sua famiglia erano degli avidi musicisti. La sera venivano offerti regolari concerti di musica da camera. Un’orchestra di corte permanente con otto musicisti suonava durante i numerosi concerti e ricevimenti della famiglia reale. Per le occasioni importanti, Ricci suonò il violino con l’orchestra come “musicista privato”.5

La domenica, la sorella di Guglielmo, la principessa Carolina, invitava i famosi musicisti itineranti a suonare al Palazzo Noordeinde. Leopold Mozart preparò una lista di tutte le persone che avevano partecipato ai concerti del giovane Wolfgang e durante uno di quegli eventi, nel 1765, il nome “Sig. Ricci di Commo” appare accanto a “Mdlle Voshol,” il titolo nobiliare della baronessa Josina van Aerssen. Il suo nome accanto a quello di Ricci nella lista potrebbe indicare che lei era già una sua studentessa.6 La loro amicizia e la sua riverenza verso F. P. Ricci durerà per molti anni.

Nel 1768, all’età di 35 anni, Josina van Aerssen sposò Carel van Boetzelaer, che in seguito diventerà un eroe della Repubblica Olandese. Egli fu anche il Gran Maestro dell’Ordine Frammassonico dal 1759 al 1797. Secondo Helen Metzelaar, Ricci dedicò a lui le sue Tre Sinfonie con Oboe e Tromba obbligata nel 1765.7

L’Aja era il centro dell’editoria musicale. Non appena Ricci si trasferì in questa città, egli diventò famoso e iniziò a pubblicare le sue opere, un fatto molto importante per la sua eredità di compositore. Le menzionate Tre Sinfonie furono probabilmente la sua prima pubblicazione. In seguito pubblicò:

  • Opus 2, Sei sinfonie per due violini, viola, due oboe, due corni e Continuo. Pubblicato attorno al 1765 da Hummel ad Amsterdam.
  • Opus 3, Sei trio per due violini e violoncello obbligato, attorno al 1765, L’Aja.8
  • Opus 4, Le qualità imprenditoriali di F. P. Ricci stavano diventando evidenti grazie alla pubblicazione delle Sei Suonate per clavicembalo, violino e violoncello, pubblicata a Londra da Welcker e a L’Aja attorno al 1768. Con l’aiuto del commerciante di libri Lefebure, Ricci organizzò una lista di abbonati costituita da 211 persone. La prima parte dell’elenco rappresentava la nobiltà dell’Europa del Nord. I nomi seguenti erano quelli degli amanti della musica come il famoso storico della musica Dr. Charles Burney. “Mlle La Baronne d’Aarsen” era il primo nome dell’elenco in ordine alfabetico.9
  • Dies Irae, l’opera che avrebbe regalato fama internazionale a Ricci in Inghilterra e nel Nuovo Mondo,10 uscì attorno al 1773 con le firme di “A Stechwey” (l’incisore) e “F. P. Ricci A 65” nell’ultima pagina.11
  • Nel 1779 Ricci pubblicò “Recueil de Connaissances Elementaires pour le Forte-piano”.12

Josina van Boetzelaer era uno degli studenti più seri di F. P. Ricci. Non solo Ricci la introdusse all’arte della composizione musicale, ma l’aiutò anche a pubblicare ed inoltre egli vendette le composizioni della sua studentessa in Europa.  Probabilmente grazie alle qualità di Ricci che era anche il suo manager, Josina van Boetzelaer diventò una delle uniche due donne compositrici olandesi del diciottesimo secolo la cui musica sopravvive ancora oggi.13 Nella sua pubblicazione “Sei Ariette a due Voci e Basso di vari Autori”, Ricci dedicò a Josina:

Mia onorata Signora,

come un pellegrino che ha appena scalato una montagna elevata e che si volta e guarda felice le valli che si estendono sotto di lui, Voi, Onorata Signora, avendo raggiunto il punto per rivaleggiare con i cantanti più famosi e i compositori più eccellenti, potete rileggere queste pagine che sono state la Vostra prima impresa in passato…

A Voi, Onorata Signora, il Vostro servo più umile e obbediente e il Vostro maestro F. P. Ricci.14

A view of the valley and Lake Como
Looking down on Lake Como from the foothills of the alps. Ricci made many trips across the alps to northern Europe.

Al di là delle Alpi, Ricci ha svolto una funzione di collegamento tra Olanda e Italia, facendo conoscere agli studenti olandesi la musica e la letteratura italiana. La sua capacità di unire questi paesi si può notare con chiarezza nelle dediche di Josina van Boetzelaer all’inizio delle quattro opere da lei pubblicate. Sono state scritte in italiano e ognuna è stata dedicata a un personaggio italiano a lei presentato da Ricci. L’esempio più raffinato è ciò che scrisse a Pietro Metastasio per il suo Opus 4, Arie Sciolte e Coro con Sinfonia. Ricci visitò il famoso poeta italiano a Vienna e suonò per lui le composizioni di van Boetzelaer durante un pomeriggio musicale.15

Il manager Ricci era dinamico. La sua attività commerciale avveniva dopo i suoi tour concertistici in tutta l’Europa. L’Archivio di Stato di Como dimostra che egli era attivamente coinvolto nella vendita della propria musica e delle composizioni di altri compositori quali J. Ch. Bach, Cramer, Boccherini e in molte occasioni Josina van Boetzelaer.16

Nel 1778 Ricci ottenne il “Quarto Grado Massone” nella loggia “Le Veritable Zele” dell’Aja. Molti membri di questa loggia erano musicisti ed editori. Il suo certificato venne firmato dal marito di Josina e da un amico membro, Charles, barone De Boetzelaer, che citò “le sue eccellenti qualità personali e i suoi distinti talenti”.17 Il nome di Ricci appariva nella lista con il suo titolo, Maestro di Cappella della Cattedrale di Como.

Proprio quando sembrava che egli fosse un cittadino attivo e partecipe della Repubblica olandese, le autorità della Cattedrale di Como convocarono Ricci perché tornasse a riprendere il suo ruolo di Maestro di Cappella. Se non tornava, avrebbe perso il suo incarico. All’epoca Ricci aveva quarantotto anni. In Italia, continuò a comporre e a suonare ma da quel momento rivolse la sua attenzione alla musica sacra. Non solo suonò l’organo e diresse il coro della Cattedrale di Como, ma partecipò anche alle attività musicali delle cattedrali vicine. Secondo Oscar Tajetti, “presso il Santuario del Crocifisso…egli organizzò i “Venerdì di marzo” con oratori e cantate, una tradizione che proseguì anche dopo la sua morte”.18

Secondo Ennio Cominetti, nel 1808 ci fu una grande celebrazione a Como per il nuovo organo realizzato da Serassi, “presso la Basilica dell’Annunziata…con i professori e gli amatori che eseguivano i pezzi selezionati composti e diretti dal celebrato conduttore, l’abate Ricci”.19 All’epoca, Ricci aveva 76 anni. Continuò a essere famoso e a scrivere musica religiosa. Un suo Te Deum venne presentato il 10 marzo 1816 durante la visita dell’imperatore Francesco I.20 Secondo Oscar Tajetti, Napoleone chiese (probabilmente tramite l’amico comune, il violinista Ostinelli) a Ricci di comporre una marcia funebre. Ricci rispose che era troppo vecchio.21

Ricci trascorse gli ultimi anni della sua vita a Loveno di Menaggio, vicino al Lago di Como. Morì all’Ospedale di S. Anna il 7 novembre 1817 e lasciò tutti i suoi beni all’ospedale. Sfortunatamente molti dei suoi manoscritti sono andati perduti ma ci auguriamo che la sua musica possa essere ritrovata.22

Oscar Tajetti mi ha informato che fino a oggi non sono stati trovati ritratti di Ricci, ad eccezione di quello realizzato presso l’Ospedale di S. Anna dopo la sua morte.23

Nel corso dei secoli, Francesco Pasquale Ricci creò un collegamento tra i Paesi Bassi e l’Italia. Ciò si può notare nelle dediche di van Boetzelaer all’inizio delle opere da lei pubblicate. Oggigiorno, alcuni secoli dopo, riesce a unire nuovamente questi due paesi con il sostegno del musicologo Oscar Tajetti facendo conoscere all’autrice olandese Helen Metzelaar le lettere di Josina van Boetzelaer scritte a Ricci e conservate nell’Archivio di Stato di Como. Nutro una profonda gratitudine verso entrambi per avere condiviso la loro profonda conoscenza di un musicista e un insegnante le cui composizioni sono in grado di ispirarci ancora oggi come fecero in passato.

See “Il Recueil e le sue trasformazioni”

NOTE

1. Oscar Tajetti, (Presidente, Antiquae Musicae Italicae Studiosi, Lombardia), “Francesco Pasquale Ricci: Un ritratto” pagg. 14–16 note per il CD. #7244 Opere sacre, Vol. 2, Nuova Era, Italia. Traduzione di D. Tabbet.

2. Shulamith Brouwer, Francesco Pasquale Ricci—Six Sinfonias Opus Two, Etcetra CD. # KTC1342. Traduzione di Carol Stennes.

3. Oscar Tajetti, “Francesco Pasquale Ricci: Un ritratto”, pag. 14.

4. Jacopo Franzoni, http://www.francescozappa.it/en/who-is-francesco-zappa.html. Da: La vita di Francesco Zappa di Oscar Tajetti.

5. Helen Metzelaar, From Private to Public Spheres (Capitolo 3, Josina van Boetzelaer née van Aerssen, 119). Casa editrice: Koninklijke Vereniging voor Nederlandse Muziekgeschiedenis, 1999.

6. Ibid., pp. 112–113.

7. Ibid., pp. 114, 115, 120.

8. Sergio Martinotti, “Ricci, Francesco Pasquale”, Dizionario Della Musica e dei Musicisti, Vol VI, Le Biographie, 325. Traduzione di Gabriella Einaga.

9. H. Metzelaar, From Private to Public Spheres, pag. 120.

10. O. Tajetti, “Francesco Pasquale Ricci: Un ritratto”, pag. 15.

11. Huis Amerongen: Muziek Bibliotheek (Utrecht Archive). Il primo brano di F. P. Ricci elencato nella biblioteca, “Amerongen 45”, è il Recueil de Connaissances Elementaires pour le Forte-piano.

12. Helen Metzelaar, “Mon cher ami. Una nuova fonte su Francesco Pasquale Ricci (1732–1817), la sua carriera musicale e i suoi studenti olandesi.” Tijdschrift van de Koninklijke Vereniging voor Nederlandse Muziekgeschiedenis LX 2010. Nota a piè di pagina n. 91., pag. 116.

13. H. Metzelaar, From Private to Public Spheres, pag. 128.

14. Ibid., pag. 121.

15. Ibid., pag. 142.

16. H. Metzelaar, “Mon cher ami”, pagg. 115–119.

17. Malcolm Davies: The Masonic Muse. Casa editrice: Koninklijke Vereniging voor Nederlandse Muziekgeschiedenis, 2005, pag. 263.

18. Musei, Raccolte, “Francesco Pasquale Ricci e Como”, Italia. Conferenza multimediale con esempi di musica dal vivo di Oscar Tajetti, Sabato 19 aprile 2008, pag. 2.

19. Ennio Cominetti, “Presentazione” J. Ch. Bach e F. P. Ricci Metodo per il Forte-piano o Clavicembalo. Casa editrice: Paideia Editrice, Brescia, 1986. Tratto dall’edizione LeDuc del 1786 dove sono presenti molti errori, il più evidente si trova nella misura 9 del “N. 49”. L’edizione LeDuc ha cercato di copiare la pubblicazione originale di Francesco Pasquale Ricci del Recueil de Connaissances Elementaires pour le Forte-piano del 1779. Traduzione di Gabriella Einaga.

20. Sergio Martinotti, “Ricci Francesco Pasquale”, Dizionario della Musica…, pag. 325. Traduzione di Gabriella Einaga.

21. O. Tajetti, lettera di martedì 16 novembre 2011. Traduzione di Gabriella Einaga.

22. O. Tajetti, “Francesco Pasquale Ricci: un ritratto”, pag. 15.

23. O. Tajetti, lettera del 14 settembre 2010. Il professor Tajetti mi ha gentilmente spedito con questa lettera una copia dell’unico ritratto di Ricci che si trova all’Ospedale S. Anna di Como, Italia. Traduzione di Gabriella Einaga.